Il pasto veloce consumato fuori casa sembra ancora non prendere piede in Italia. Secondo l’Istat nel 2015 il pranzo ha costituito ancora il pasto principale nella gran parte dei casi (67,2% della popolazione), e molto spesso (73,4%) è stato consumato tra le mura domestiche. Nella fotografia fornita dall’Annuario Statistico Italiano 2015 dell’Istat, eccetto i bambini da 3 a 5 anni che pranzano a casa una volta su tre (34,6%),circa il 60% e oltre degli italiani pranzano in casa. Tra gli adulti i più propensi invece a pause pranzo on the road sono gli uomini di 35-44 anni (51,3%). Consumano il pranzo a casa maggiormente i residenti nel Sud (83,5%) e nelle isole (83,9%) rispetto a chi risiede nel Nord Ovest (65,5%), al Centro (69,3%) e nel Nord Est (70,3%). Sempre nel Mezzogiorno, più frequentemente rispetto al resto del Paese, è il pranzo ad essere considerato il pasto principale. Se il ‘mattino ha l’oro in bocca’, sembrano in miglioramento le abitudini alimentari d’inizio giornata. Nel 2015, rileva l’Istat, è pari all’81,2% la quota degli italiani che al mattino hanno l’abitudine di fare una colazione che può essere definita ”adeguata” vale a dire non limitata al caffè o al tè, ma nella quale vengono assunti anche alimenti ricchi di nutrienti: latte, cibi solidi (biscotti, pane, ecc.). Rispetto al 2014, tale quota è in aumento di un punto percentuale. A trainare questo trend salutare è una consuetudine più femminile (84,2% tra le donne contro il 78,1% degli uomini),ma anche molto diffusa tra i bambini (il 94% nella fascia d’età 3-10 anni). Sono più attenti a una quotidiana colazione congrua, conclude l’Istat, soprattutto i residenti nell’Italia centrale (83%) e al Nord (Nord-Est 83,4%; Nord-Ovest 82,0%). Al Sud e nelle Isole i valori scendono rispettivamente al 77,6% e al 78,6%. Tuttavia anche al Sud nel 2015, rispetto all’anno precedente, si è registrato un aumento (+1,7%) della corretta abitudine alimentare a colazione.